Crema è arcobaleno!
Atmosfera colorata questa scorsa domenica 18 Giugno, giorno in cui a Crema si è tenuto un evento del Comitato Cremona Pride, in collaborazione con Arci Ombriano ed Arcigay Cremona La Rocca, per portare sul territorio il confronto sui temi LGBTQIA+, come da mandato del Comitato di quest’anno. Il dibattito aperto, introdotto da Arci Ombriano e svolto fra vari rappresentanti delle associazioni, ha coinvolto anche la assessora alle Pari Opportunità di Crema, Emanuela Nichetti.
“Perché Crema? Perché siamo qui, oggi, secondo voi?” Apre il dibattito Matteo Rastelli, Vice Presidente del Comitato Cremona Pride, che si racconta in un passato personale fatto di un difficile connubio fra etero-normatività e community: quanto è importante avere un gruppo sociale sicuro, autoreferenziale a volte, ma a cui una persona che fa coming out e dall’oggi al domani non ha più nessuno intorno sa di potersi rivolgere e trovare un rifugio, una comprensione, un dialogo aperto che in una sperduta città di provincia senza grandi centri nei dintorni difficilmente potrebbe trovare altrimenti? La risposta, per esperienza personale, è una sola: è fondamentale.
Prende la parola poi Emanuela Nichetti, Assessora alle Pari Opportunità di Crema e alla quale la città deve molto del proprio impegno nel progresso per i diritti LGBTQIA+, ma anche insegnante: nel suo intervento ricorda di essere rimasta toccata nel vedere, in una delle ultime maturità del Liceo Classico in cui insegna, uno dei ragazzi maturandi entrare in aula mano nella mano col compagno e dargli un bacio, in totale libertà, come se fosse, appunto, la cosa più naturale del mondo. Il progresso ed il cambio di mentalità, da vent’anni a questa parte, è innegabile e passi da gigante sono stati fatti nel nostro paese, ma ancora se ne devono fare finché una persona LGBTQIA+ possa effettivamente provare questa libertà in ogni città o paesello, in ogni ambiente di lavoro o classe scolastica. In cui si possa effettivamente parlare di normalizzazione dell’affettività in ogni sua forma.
Interviene dunque Gabriele Piazzoni, Segretario Nazionale di Arcigay, membro del Direttivo del Comitato Cremona Pride ma, oltre a tutto, cittadino cremasco. Gabriele coglie il discorso dell’assessora e punta il riflettore proprio su come la politica dell’attuale governo non solo abbia messo bene in chiaro di non voler fare nemmeno un passo avanti, ma là dove fosse possibile stia tentando anche di fare dei passi indietro, peraltro con aperto disappunto dell’Unione Europea: dopo il defunto DDL Zan, triste eredità della precedente legislatura, assistiamo oggi ad una mistificazione della community e ad un attivo logoramento di tutto quel poco che con fatica è stato ad oggi conquistato. Ed ogni scusa diventa un buon pretesto per perpetrare la macchina dell’odio: il divieto della trascrizione ai Comuni dei figli è stato oggi mascherato dal dibattito sul reato universale della gestazione per altri, o così detto “utero in affitto”, che diventa il pretesto, la giustificazione. Ma i numeri dipingono una realtà diversa: delle esigue gestazioni in questione (poco più di 300) il 90% è stato praticato da coppie eterosessuali.
Intervento conclusivo infine per Stella Bellini, Presidente del Comitato Cremona Pride e membro della Giunta Comunale di Cremona. Stella coglie gli spunti degli interventi precedenti per sottolineare una verità tanto fondamentale quanto semplice: come in strada si incrociano persone completamente diverse l’una dall’altra, come a una festa, come a un ambiente di lavoro o scolastico o associativo, per quanto insomma le comunità di intenti di un determinato gruppo sociale possano essere affini… gli esseri umani restano, intrinsecamente, unici. Distinti, originali, con tutte le proprie sfaccettature, esperienze, colori. E questo concetto si applica, appunto, anche ad un Pride: sbaglia chi taccia le manifestazioni di Giugno come “una carnevalata dedicata agli eccentrici”. Al Pride ci sono tutte le persone che lottano per dei diritti, che trovano un agio e uno spazio sicuro che magari a casa propria non hanno più o non hanno mai trovato, che desiderano dare sfogo alla propria personalità e alla propria creatività, ma soprattutto… che si trovano per un momento di gioia, di festa, di celebrazione del proprio orgoglio. Orgoglio di essere diversi, forse, ma soprattutto… orgoglio di non essere soli.
Gli ultimi minuti sono dedicati agli interventi del pubblico. Lorenzo Lupoli, Presidente di Arcigay La Rocca e membro del Direttivo del Comitato Cremona Pride, prende la parola per ringraziare i relatori e i vari interventi, il proprio commento sul territorio e sull’operato delle associazioni locali. Invece Massimiliano Masperi, Tesoriere del Comitato Cremona Pride, indirizza all’assessora Nichetti una domanda inerente il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali, che ravviva il dialogo fra il tavolo di relatori ed il pubblico sul tema politico, salvo poi concludersi con un aperitivo. Perché, in questo caso, forse è meglio bere per dimenticare la nostra attuale situazione sui diritti lgbt.
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