Risposta ai consiglieri e alle consigliere di centrodestra, in merito all’interrogazione sulla registrazione dei figli e delle figlie di coppie omogenitoriali

Risposta ai consiglieri e alle consigliere di centrodestra, in merito all'interrogazione sulla registrazione dei figli e delle figlie di coppie omogenitoriali

Pochi giorni fa il sindaco di Cremona, Andrea Virgilio, si è espresso a favore della sentenza della Corte Costituzionale che ha affermato il diritto di entrambe le madri (in coppia omogenitoriale) di riconoscere alla nascita i propri figli e le proprie figlie. A seguito di ciò, alcuni consiglieri di centro-destra avrebbero depositato un’interrogazione rivolta alla Giunta Comunale (come apprendiamo dal sito CremonaSera):
“Il tema- dichiara Jane Alquati – ha sollevato a livello nazionale un acceso dibattito tra i cittadini e suscitato preoccupazione per le implicazioni valoriali e culturali che ne derivano. Il nostro gruppo ritiene fondamentale che decisioni così delicate non siano assunte unilateralmente, ma siano precedute da un ampio confronto con la cittadinanza, con il mondo educativo e con le realtà religiose del territorio.”
“L’argomento è talmente delicato che necessita di un ampio confronto tra forze politiche, associazioni e mondo religioso e non può limitarsi a dichiarazioni estemporanee da parte del Sindaco espresse sui social e sui quotidiani locali” afferma il consigliere Carassai.
In merito a queste dichiarazioni, il Comitato Cremona Pride, associazione che si occupa di diritti, tutela e cultura LGBTQIA+ vuole ribadire:
– che le Istituzioni devono poter dare corso alle sentenze dei più alti organi della magistratura della Repubblica
– e che uno Stato laico e democratico deve combattere il pregiudizio sull’omogenitorialità basandosi (come è stato) su fatti, studi, dati che si affranchino dall’omonegatività e che, ormai, sono concordi nel sostenere la legittimità delle “famiglie arcobaleno”.
Concordano su questo innumerevoli Istituzioni come l’Associazione italiana di Psicologia e il Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi (oltre a innumerevoli altre sul territorio italiano e non). Abbiamo riportato le loro dichiarazioni qui sotto, nelle foto.
Condividiamo un estratto:
“Laddove i figli di coppie omosessuali sono stigmatizzati, dove è presente un pregiudizio sulle capacità genitoriali, dove vi è l’idea diffusa che questo tipo di configurazione familiare abbia carattere problematico o patologico, i figli soffrono per lo stigma e possono riceverne un danno. Gli psicologi concordano quindi nel ritenere che le famiglie con genitori dello stesso sesso siano in grado di essere genitori in modo efficace, che i figli di queste coppie abbiano e stesse linee di sviluppo dei figli di coppie eterosessuali, e che, semmai, il fattore determinante nel benessere individuale e nella salute psicologica sia la capacità della società di non esporre le famiglie alla stigmatizzazione, al pregiudizio e alla discriminazione”.
Come Comitato Cremona Pride ribadiamo l’importanza di queste affermazioni e le condividiamo. Non possiamo lasciare temi così cruciali alle opinioni personali formulate per ideologia politica.
Negli ultimi anni, l’aumento del linguaggio d’odio e delle azioni politiche contro le famiglie omogenitoriali ha messo realmente in pericolo non solo i genitori, ma i loro figli e figlie (ovvero i soggetti che si dichiara di voler tutelare, mentre li si immerge in un clima d’intolleranza e li si sottrae ai propri genitori “non biologici”).
Non possiamo più permettere che si parli di omogenitorialità come lo si faceva decenni fa, mentre parallelamente tanti altri Paesi fanno passi avanti e si affrancano dal pregiudizio negativo.
Accogliamo con positività la presa di posizione del sindaco di Cremona, Andrea Virgilio, e accompagneremo tutte le coppie e le famiglie arcobaleno che sul nostro territorio vorranno legittimamente poter essere viste e riconosciute.
Per una Cremona che tiene davvero alle famiglie; tutte.